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Lunedì, 09 Gennaio 2017 18:54

Piano di dimensionamento scolastico provinciale, Niglia scrive ad Oliverio

Scritto da Redazione
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Il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, ha indirizzato al presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, una missiva in merito ai rilievi che la dirigente regionale del settore Cultura e Istruzione, Sonia Talarico, ha mosso rispetto alla stesura del “Piano provinciale di dimensionamento scolastico 2017/2018”.

A parere del presidente Niglia, la dirigente avrebbe agito «assumendosi  un potere di stretta competenza della giunta regionale», senza tra l’altro informare formalmente l’ente di una questione che invece è già stata riportata da giorni dagli organi di stampa con «un’evidente scorrettezza istituzionale». 

La comunicazione di Niglia vede, dunque, come principale destinatario il presidente Oliverio ma è, allo stesso tempo, stata indirizzata anche al presidente del consiglio regionale, Nicola Irto; al vice presidente della giunta, Antonio Viscomi; all’assessore regionale alla Cultura e all’Istruzione, Federica Roccisano; al dirigente generale della Regione, Pasquale Anastasi e, per conoscenza, al presidente dell’Unione delle province calabresi, Franco Bruno e alla stessa dirigente regionale, Sonia Talarico.

Nella missiva, Niglia, ha inteso ribadire, inoltre, la posizione delle Province nell’ambito dell’ordinamento giuridico italiano: «Quale elemento costitutivo al pari dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, per come sancito dal recente referendum popolare», rimarcando le prese di posizione « “illegittime” della dirigente Talarico ».

Niglia ha inoltre evidenziato come «soltanto in data 25 ottobre 2016, il Consiglio regionale ha approvato gli indirizzi per la programmazione del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa. Il cronoprogramma riferito all’anno 2016 – continua il presidente della Provincia – non ha potuto essere pertanto preso in considerazione in quanto successivo ai primi adempimenti previsti dallo stesso, specie in riferimento alla tempistica dell’adozione degli atti di competenza dei Comuni, al fine di conseguire per il proprio territorio l’interesse pubblico. Stante l’impossibilità oggettiva di poter rispettare alla lettera le contingenze temporali e procedimentali segnate nelle linee guida normative intervenute in ritardo per essere integralmente ottemperate in fase di prima applicazione, l’amministrazione provinciale di Vibo Valentia ha inteso, comunque, formulare le proposte di cui alla deliberazione presidenziale 103/2016, avvalendosi della facoltà concessa dagli stessi indirizzi regionali».

«La Regione – continua Niglia –, ai fini della proposta dello stesso Piano regionale, in assenza di deliberazioni, ovvero di deliberazioni adottate in difformità dei presenti indirizzi concernenti il Piano provinciale di organizzazione della rete scolastica da adottare entro i termini previsti, si riserva la facoltà di esercitare il potere sostitutivo nei confronti della Provincia/Città metropolitana inadempiente, previa assegnazione di un termine per provvedere. Nella fattispecie, i rilievi formulati dalla Regione con nota di protocollo numero 1330 del 03/01/2017, alla data odierna non pervenuta e di cui si ha conoscenza solo informale a seguito di notizie di stampa – ha precisato ancora il massimo inquilino di palazzo Ex Enel – attengono alla casistica  di  proposta formulata in difformità agli indirizzi regionali»,

La vigente normativa, inoltre, sancisce a parere di Niglia «una funzione fondamentale della Provincia in ordine, non ad una mera presa d’atto delle richieste dei Comuni, ma ad un loro coordinamento complessivo in un’armonica valutazione di eventuali interessi contrapposti dei Comuni medesimi».

In funzione di ciò, Niglia ha dunque comunicato al presidente della Regione e all’assessore alla Scuola, la presente contestazione della nota siglata dalla dirigente di Settore della Regione Calabria, anche perché, «oltre ai rilievi, è stato altresì formalizzato l’esercizio del potere sostitutivo da parte della Regione in maniera non conforme alle norme, prescindendo cioè dall’assegnazione del prescritto termine all’amministrazione provinciale al fine di poter decidere in ordine alle contestazioni formulate». 

Niglia, in chiusura, ha espresso «il proprio rammarico perché la comunicazione cui si fa riscontro non solo non è ad oggi formalmente pervenuta a questo Ente, ma essa è stata già da diversi giorni diffusa da organi di stampa, con un’evidente scorrettezza istituzionale».