Mare e acqua, due beni naturali purtroppo tutt'altro che valorizzati in un Regione che di essi potrebbe fare il proprio trampolino di lancio per turismo e non solo.
Purtroppo, se per l'acqua “potabile” neanche un processo è valso a risolvere definitivamente un problema che ha dell'incredibile, se si pensa che a Nicotera dal 2014 è ancora vigente il divieto assoluto di uso d'acqua, per il Mare, ogni anno, si assiste al medesimo problema con l'avvicinarsi della Stagione turistica.
I recenti fatti di Nicotera, San Ferdinando e Rosarno sono l'ennesima riprova di quanto i cittadini si sentano defraudati di due beni vita fondamentali.
Alla luce di ciò, le associazioni Adoc e Articolo 32 e l'associazione Ambientalista Codacons – dopo aver già avviato un percorso di stimolo e di pungolo alle autorità richiedendo accertamenti e la predisposizione di azioni ad hoc (ad esempio l'approvvigionamento mediante autobotti) – chiedono l'avvio di controlli sull'utilizzo da parte di esercizi che utilizzano l'acqua nei processi di produzione e distribuzione di alimenti e bevande, campagne di informazione circa il permanere del divieto, mediante la pubblicazione, di circolari, avvisi, anche mediante megafono, ecc.. anche alla luce dell'imminente periodo di afflusso turistico, stante l'evidente disagio che tale categoria di utenti potrebbe soffrire non ricevendo ricevuta idonea informazione; L'avvio di azioni, per il tramite della Protezione Civile, che consentano alla cittadinanza un approvvigionamento idrico anche mediante autobotti, essendo indubbio che il permanere del divieto costituisca un gravissimo disagio e problema per l'intera cittadinanza.
Si chiede anche la predisposizione di una piattaforma pubblica attestante il monitoraggio dei parametri legislativi (d.lgs. 31/01) per assicurare l'erogazione (e quindi anche in relazione alla rete idrica) di acqua conforme ai parametri legali ed idonea all'uso umano.
Con riferimento alla Tutela del Mare, dell' ambiente, dell'ecosistema, per la tutela del patrimonio marino, atmosferico ed in generale per assicurare che i mari della Costa Vibonese (ed anche nello specifico di Nicotera e non solo) si chiede si avviino azioni finalizzate a monitorare, conoscere, proteggere e tutelare e controllare tale Bene Comune, contro forme di inquinamento derivante dalle più svariate fonti, anche mediante interventi operativi per inquinamenti marini e costieri, avvalendosi di ogni struttura, ivi incluso il Reparto Ambientale Marino del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera e, quando previsto, in collaborazione con il Dipartimento della protezione civile.
A tal fine, per le associazioni, sarà fondamentale individuare forme di controllo più stringenti sia con riferimento alla problematica degli allacci abusivi e degli scarichi non autorizzati che con riferimento al prelievo delle acque per espletare un maggior numero di analisi in una fascia d'orario il più ampia possibile, ed una numerazione telefonica non a pagamento che consenta ai bagnanti di richiedere con immediatezza l’invio di ispettori per prelevare i campioni delle acque in presenza di problematiche connesse all’inquinamento e/o presenza di macchie in mare, costituisce oggi uno strumento non solo di prevenzione ma anche di pianificazione.
Per realizzare tali richieste, le associazioni chiedono al Prefetto di Vibo Valentia di Istituire un tavolo tecnico, come accadde già nel 2013, e nel far ciò i sodalizi si rivolgono a tutti i comuni della “Costa degli Dei”, al Comune di Vibo Valentia, alla Provincia ed alla Regione Calabria, interessando anche l'ASP, l'ARPACAL ed il Ministero per il tramite della Direzione generale per la protezione della natura e del mare (PNM).