A giudizio della minoranza, infatti, non sarebbero stati rispettati «i termini assegnati per il deposito ai consiglieri» dalla normativa vigente. Termine, questo, «non inferiore a 20 giorni e, pertanto, il primo giorno utile per lo svolgimento del relativo consiglio comunale è il 30 maggio».

«Tale condotta illegittima – fanno sapere ancora Rizzo, Barbieri e Liberto - tra l’altro più volte segnalata anche in occasione di altri consigli precedenti tra cui quello per l’approvazione del bilancio di previsione anno 2017/2019, non può essere assolutamente accettata dal gruppo di opposizione che, pertanto, considerato quanto esposto, con la presente chiede al sindaco/presidente del consiglio comunale di Maierato di voler revocare l’avviso di convocazione».

In chiusura, gli esponenti di “Maierato democratica” si rivolgono al prefetto, chiedendo un «tempestivo intervento al fine di evitare il continuo perpetrarsi di violazioni delle disposizioni normative nella convocazione del consiglio comunale» e al segretario comunale, chiamata a «valutare la fondatezza della presente richiesta e controllare i termini di deposito nonché la corretta applicazione della normativa vigente, in qualità di responsabile dei controlli interni dell’ente e di responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza del Comune di Maierato».