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Domenica, 09 Agosto 2015 10:42

La bolla di sapone

Scritto da Angelo De Luca
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Sarà stato forse perché nelle foto in posa da manifesto elettorale la sua espressione pareva tranquillizzante e austera allo stesso tempo. Un passato da giudice, poi, sarebbe stata l’assoluta garanzia per governare una città allo sbando da ormai diversi anni, senza regole e con un pesante debito – dicono - lasciato in eredità dai predecessori. Insomma, una situazione di assoluta normalità a queste latitudini, mascherata però da apocalisse. Solito copione vibonese in perfetta continuità con tutte le altre amministrazioni, utile per giustificare a convenienza l’impossibilità del cambiamento immediato – seppur sbandierato senza remore in campagna elettorale – e utile per far passare ad esempio la ordinaria pulizia delle strade sia come fatto straordinario, che come marchio di fabbrica del nuovo percorso politico. 

Ordine e disciplina, perché a Vibo Valentia mancano ordine e disciplina. E chi meglio dell’uomo integerrimo Elio Costa, amato, acclamato e soprattutto votato dalla gente, poteva fare il miracolo? 

Improvvisamente, passata la prima euforia, con un Costa versione Benito Mussolini pro-patria, intravisto al mare al fianco degli operai che puliscono la spiaggia, sulla strada al fianco degli operai che puliscono la strada, nelle zone ombra al fianco degli operai che raccolgono quintali di spazzatura e tra la gente al fianco della gente in modalità padre amatissimo, si è ritornati mestamente nella quotidianità di sempre.

Manca l’acqua, i rifiuti sono tornati ad impossessarsi della città, con adesso pure la grana degli operai in arretrato di stipendio, le fogne continuano a rompersi e a sversare per strada e, da qualche tempo a questa parte, nella zona Pennello è ritornato imperante pure l’odore intenso di gas proveniente dai depositi costieri. Praticamente tutto come all’epoca di Nicola D’Agostino, fiera del pentolame e dei taglia-patate compresi. Dove sta questo cambiamento? Quale marcia in più ha Elio Costa che gli altri “incapaci” non avevano? Quali applausi vanno fatti al primo cittadino se manca l’abc? Perché manca l’abc, è innegabile. A meno che non si considerino per davvero la fiera del pentolame e le sfilate di Miss Italia prioritari rispetto a problemi come l’acqua non potabile nelle case e la spazzatura nauseabonda in ogni quartiere. 

Da più parti si levano cori di difesa nei confronti dell’amministrazione Costa. “E’ ancora agli inizi“, “Lasciamolo lavorare”, “Cosa può fare se gli altri hanno lasciato le macerie”. Di contro, i quattro contrari dei Lo Schiavo&friends, evidentemente ancora tramortiti per la pesante sconfitta, ma ormai abituati a parlare da opposizione, continuano anche loro con le iniziative buone solo per riempire le pagine dei giornali.

Insomma, una storia vista e rivista. Un gioco delle parti che non fa altro che palesare da entrambi le parti la totale incapacità politica di riuscire a risolvere i problemi della gente. Perché a quanto pare i miracoli non esistono e la buona volontà non è sufficiente per poter governare: ci vogliono, appunto, le capacità. E quelle o ce l'hai o non ce l'hai. Chiaramente Elio Costa è davvero agli inizi, ma l’aveva detto lui che avrebbe già dal primo giorno rivoltato come un calzino la città. Ma forse questa maggioranza autodefinitosa “vergine” si è dimenticata di lavarsi prima i piedi.