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Direttore responsabile: Bruno Greco
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Le lotte intestine del Pd suggellate dalla spaccatura in salsa serrese tra Censore e Tassone, che delinea un’ulteriore divisione dei due a livello provinciale. E poi il ruolo del partito in vista delle Regionali. È stato questo uno dei temi trattati all’interno del programma di approfondimento “Detto tra noi”, in onda ogni giovedì su Radio Serra e condotto da Daniela Maiolo e Sergio Pelaia, con la regia di Bruno Iozzo. Ad intervenire sulla questione è stato il candidato del Partito Democratico alla Presidenza della Regione Nicola Irto. Rispetto al rinvio delle elezioni e alla possibilità di ricompattare il centrosinistra, Irto ha dichiarato: «Serve uno sforzo collettivo per aprire alle forze civiche e sociali. Necessario perché questo centrodestra è completamente inadatto: chiude le scuole sulla base di sondaggi su Facebook e non dà i ristori. Nonostante ci sia una situazione di prorogatio si assiste a continue nomine, questo è inaccettabile e credo si debba mettere in piedi una coalizione di centrosinistra larga ma composta da calabresi per una Calabria che vuole cambiare».
Rispetto invece al perché i giovani dovrebbero scegliere il Pd alle prossime elezioni, nonostante le lotte intestine e i problemi sottolineati anche dal neo-segretario Enrico Letta, Irto ha continuato: «Sostenere il Pd significa sostenere un grande partito con all’interno un grande dibattito, ma soprattutto una squadra che conta di entrare nel merito delle cose. In più abbiamo un appuntamento con la storia che è il Recovery Fund e le lacune del centrodestra calabrese nell’ambito della spesa dei fondi comunitari si sono palesate in maniera evidente col copia-incolla dai piani di Lombardia e Friuli».
Sulla questione Lpu e il rischio per 600 persone di rimanere senza lavoro da qui a breve Irto ha risposto: «Il Pd ha usato sempre elementi di chiarezza sul precariato. Sorprende invece che la giunta regionale si accorga della cosa solo a una settimana dalla scadenza. Il ministro Orlando e il partito stando guardando con attenzione alla vicenda».
IL TERREMOTO CON LO "STERZO" A SERRA «Pd, il terremoto “teleguidato” da Censore in un partito dilaniato dalla corsa alle poltrone». È questo il titolo di un articolo con cui il giornalista de “Il Vibonese” Stefano Mandarano, intervenuto nel corso della trasmissione, ha ricostruito la “guerra” dem che si sta consumando a livello provinciale.
«Serra - ha esordito Mandarano - è diventata centrale nella questione in ragione della rappresentatività di due persone come Censore e Tassone. Due storie politiche collegate ma che a un certo punto divergono per un obiettivo comune, un posto in Consiglio regionale». Come spiegato dal giornalista, quando a fine gennaio il partito aveva optato per la ricandidatura di chi si era presentato un anno fa ancora non si parlava di rinvio delle elezioni. Ad oggi, col subentrato margine temporale, la corsa alla poltrona è stata nuovamente vista come una possibilità. Da qui lo strappo tra Censore e Tassone col mentore che chiede al suo delfino un passo indietro e questi che non intende farlo a meno che a chiederglielo non sia il partito. E se invece la scelta del partito fosse un espediente per non palesare una chiusura totale all’ex parlamentare Bruno Censore? «Evidentemente c’è qualcosa che non va – ha continuato Mandarano – e che è emerso anche alle scorse elezioni quando Censore non è stato candidato. Pur avendo dato tanto in termini di consensi al partito ora il suo nome non va più bene. Ma a queste lotte il Pd ci ha abituati e il fatto che il partito, a livello regionale, sia ancora commissariato la dice lunga».
Per Mandarano resta dunque l’amarezza di un dibattito che guarda alle poltrone piuttosto che concentrarsi sui veri problemi che da sempre attanagliano un territorio relegato ai margini.
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