«Da decenni – si legge nel testo del gruppo consiliare – è ormai presente a Serra San Bruno l’Ufficio Postale. Ad esso è annesso il centro che assolve alla funzione di smistamento di secondo livello a servizio di migliaia di cittadini del circondario. Corre voce che Poste Italiane abbia intenzione di trasferire tale centro di smistamento presso altro Comune (pare Acquaro) che si è dimostrato disponibile, a differenza di Serra, ad offrire gratuitamente locali idonei. La presenza del Centro di Smistamento, oltre a rappresentare una sorta di riconoscimento della ruolo centrale del nostro paese rispetto agli altri comuni del circondario, comporta per i cittadini, imprese, commercianti serresi diversi benefici che vanno dalla rapidità della partenza e del recapito della corrispondenza e/o dei pacchi postali, alla presenza di oltre una decina di operatori che contribuiscono all’economia del paese. Negli anni il nostro Comune è stato depauperato di diversi servizi ed uffici che hanno avuto ruoli determinanti per la sua crescita economica e sociale (ad iniziare dalla Pretura per finire ad interi reparti ospedalieri e all’Ufficio del Giudice di Pace). Oggi il venir meno di un ulteriore presidio minerebbe, ancora una volta, il prestigio e l’economia di Serra».

Il gruppo consiliare di opposizione, attraverso un’interrogazione ha chiesto all’esecutivo guidato dal sindaco Luigi Tassone di sapere se nel merito «sia stata rivolta al Comune richiesta da parte di Poste Italiane di locali idonei da adibire a centro di smistamento secondario» e «quali siano, in tal caso, le intenzioni o determinazioni della maggioranza considerato che, negando la disponibilità dei locali a Poste Italiane, questa disporrà la chiusura del Centro di smistamento di Serra e il trasferimento dello stesso presso altro Comune».