A dirlo è il primo cittadino, Antonio Minniti che, attraverso una nota, ha voluto replicare a quanto affermato nei giorni scorsi dall'ex componente dell'esecutivo e ora consigliere comunale, Francesco Fazio. «Cogliendo il pretesto dell’avvicendamento in giunta – aggiunge il primo cittadino - al quale non solo Fazio è stato d’accordo ma ha fattivamente contribuito a concretizzarlo, ha messo in atto una sceneggiata che “turba sicuramente lui”, perché non fregiandosi di quella carica ricoperta per il periodo concordato con tutti gli altri consiglieri comunali, eletti come lo è stato lui, se l'è data sin da subito a gambe levate. Nessuno, dunque, intende togliere all'ex assessore Fazio né la parola, né spegnere la sua azione di rappresentante del popolo, ma lo inviterei però non essere così supponente da ritenersi l’unico ed esclusivo rappresentante popolare. Un tale convincimento potrebbe nuocerlo e lo sa. La rappresentanza popolare – prosegue Minniti - non è di suo esclusivo monopolio, o di chi gli suggerisce simili strategie inducendolo in quello scivolone, che altrimenti non avrebbe commesso, di autoescludersi da un progetto e da una prospettiva aderente ai bisogni dei fabriziesi e coerente col programma amministrativo che sta procedendo anche senza il suo contributo di fuggitivo».
Minniti, dunque, dopo aver precisato che «tutti sono necessari, ma nessuno è indispensabile», prosegue il discorso puntualizzando che «non esiste nessuno rammarico per l'autoesclusione di Fazio perché una simile scelta la si può condividere o meno, ma occorre sempre rispettarla in quanto attiene a situazioni personali che nulla hanno a che vedere con le buone pratiche politiche e amministrative per le quali l'ex assessore ha scelto la diserzione. Il merito e la sostanza dei problemi, di tutti i problemi di Fabrizia, di quelli veri o presunti che gli hanno suggerito, si affrontano nelle sedi opportune del Consiglio Comunale, perché la fiducia che ci ha conferito l’elettorato in un momento difficile non può essere tradita fino alla fine del mandato. Questa amministrazione – conclude il primo cittadino - non prende lezione da nessuno, nemmeno da Fazio. Se lui anziché svignartela, fosse rimasto al suo posto nel ruolo di consigliere comunale, come lo sono stati gli altri quando lui era assessore, avremmo affrontato le questioni sul tappeto anche alla sua presenza, perché prima dei singoli destini personali, soprattutto del suo destino che vuol bruciare le tappe di una scalata senza gavetta, viene il destino della nostra comunità che non può essere affidato nelle mani di un inesperto bamboccione che deve ancora maturare».