Purtroppo, si sa, la Calabria ha un livello di assistenza sanitaria che fa spavento, ultima in Italia con percentuali pari a quello dei paesi del terzo mondo e cittadini costretti a curarsi fuori dai confini regionali, inseriti in un circuito tra disagi e di ogni genere.
Nel caso specifico poi è pazzesco che un pensionato sia costretto a ricorrere al privato per avere una ecografia avendo usufruito del servizio urgente del pronto soccorso.
Dunque difficile non essere d’accordo.
Storie simili però, nella regione con il più basso livello assistenziale e, in particolare, a queste latitudini, sono all’ordine del giorno.
Quindi non è sufficiente, nè giustificabile, il coraggio a metà.
Facile crogiolarsi nell’indignazione senza mai puntare il dito contro nessuno
Eppure qualcuno le responsabilità delle file interminabili, dei servizi mancati, e delle carenze di assistenza, dovrà pure averle.
Esistono i livelli territoriali di gestione: direttori di distretto, direttori sanitari, direttore generale, presidente di Regione, figure a cui è demandata l’organizzazione e la gestione territoriale dei LEA, ma Papillo sembra non disconoscerlo, preferisce la denuncia contro ignoti. Meglio, non produce incidenti istituzionali, non inclina rapporti personali e politici.
Faccia salva e spazio sui quotidiani garantito. Poco importa se, per il vecchietto, esattamente come per tutti coloro che utilizzano il servizio sanitario, non cambierà nulla e dovrà attendere comunque otto mesi.
Sia chiaro, lungi da noi pensare che Papillo sia in grado di risolvere i problemi della sanità, non siamo così ingenui. Certamente avremmo apprezzato che insieme alla scontata "indignazione" vi fosse anche il coraggio di attribuire responsabilità e magari anche suggerimenti, forse qualcosa per quel pensionato sarebbe cambiata.
Vincenzo Sabatino (Membro del Consiglio Nazionale NCD)
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