La zona dell’Alto Mesima, stretta tra il Poro e il massiccio delle Serre, da oltre vent’anni attende il metano. Un processo eterno, per il quale i comuni interessati, a partire dal 2008, si erano addirittura uniti dando vita a un consorzio, il Cometam. Parrebbe adesso – il condizionale è d’obbligo – che si sia arrivati all’ultimo step, sancito dalla firma delle convenzioni da parte degli otto comuni inclusi nel progetto: Acquaro, Arena, Dasà, Gerocarne, Pizzoni, Soriano, Sorianello e Vazzano. Gli atti sottoscritti ieri dai primi cittadini dovrebbero rappresentare, infatti, l’ultimo adempimento utile a dare il via ai quarantacinque giorni di tempo per l’emissione del decreto di finanziamento da parte della Regione Calabria. I cantieri, secondo la scaletta prevista, dovrebbero essere allestiti nella prossima estate, presumibilmente entro il mese di luglio, quando si inizierà quindi a realizzare le prime operazioni di scavo. Si tratta di un progetto ammontante complessivamente a circa 21 milioni di euro, metà dei quali sono finanziati nell’ambito dell’“Apq Energia” dalla Regione Calabria; mentre la restante metà è a carico della Bonatti di Parma, azienda appaltatrice. Si va, dunque, verso l’epilogo di una vicenda protrattasi ben oltre le aspettative di quegli amministratori che sette anni fa – su impulso dell’allora sindaco di Dasà, Gabriele Corrado – avevano dato vita al Cometam, consorzio per la metanizzazione dell’Alto Mesima, oggi guidato dall’attuale primo cittadino di Dasà, Giuseppe Corrado, che ne riveste la carica di presidente in quanto a capo del comune capofila. Beneficiari dell’intervento saranno, quindi, gli otto centri dell’Alto Mesima, che vedranno i rispettivi territori interessati dai lavori di metanizzazione. In relazione a ciò è stato ripartito il finanziamento: la somma più cospicua, 5,1 milioni di euro, spetterà a Soriano Calabro, dove è prevista anche l’ubicazione della centrale di derivazione e di altre infrastrutture annesse; sul territorio di Dasà, comune capofila della progettazione saranno spesi invece 2,2 milioni di euro; a Vazzano verranno impiegati 1,2 milioni; ad Acquaro 2,2 milioni; ad Arena 1,5 milioni; a Gerocarne 2,7 milioni; a Sorianello 1,4 milioni ed infine a Pizzoni 2,5. L’impresa Bonatti di Parma ha già provveduto a divulgare l’avviso pubblico utile a stilare l’elenco dei fornitori qualificati a cui subappaltare la fornitura di materiali e le attività di messa in opera. La durata dei lavori stimata, salvo nuove complicazioni che potrebbero portare ad ulteriori ritardi, è di due anni a partire dalla posa della prima pietra, per la quale – come detto – si attende ora soltanto che la Regione Calabria emetta il decreto per il via libera all’erogazione del 50% dei fondi. Con un ritardo abissale – nel cuore dell’era delle nuove energie alternative – l’Alto Mesima brinda dunque in onore dell’agognato avvento del “gas di città”.