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Lunedì, 16 Gennaio 2012 22:14

L'Inferno di Dante il Sapiente. Canto primo/2

Scritto da Ulucci Alì
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mini Danti_lu_sapentidi Dante il Sapiente


Temp’era dal principio del mattino,
la pan montava ’n sù la dolce vita
ch’eran con lui quando l’amor divino 

mosse di prima quelle minne belle;
sì ch’a bene sperar m’era cagione
mu stiru puru jio su quella pelle 

all’ora del tè a la dolce pensione;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un leone.

Questi parea che contra me venisse
con la test’alta e con rabbiosa fame,
sì che parea che l’aere ne tremesse. 

Ed una leda, che di tutte brame
sembiava barca ne la sua grassezza,
e molte genti fé già viver grame, 

questi mi spara tanti di vajiani
con la paura ch’avia mu paga a vista,
ch’io perdei la speranza dei denari. 

E invece lei che volontieri acquista,
e giugne ’l tempo che perder lo face,
che quando arriva il sald piange e s’attrista; 

tal mi fece la bestia sanza pace,
che, venendomi ’ncontro, a poco a poco
lo dipignava là dove l'etr tace. 

Mentre ch’i’ rovinava in santu ruocco,
dinanzi a li occhi mi si fu offerto
chi per lungo silenzio parea fioco.

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