Entusiasmo per la ripresa delle attività è emerso dalle parole del direttore amministrativo della Certosa, Antonio Zaffino, che ha evidenziato come si sia posto in essere un lavoro impeccabile per riprendersi rapidamente dopo gli allagamenti che avevano interessato diversi punti della struttura.
Il Museo - quella “porta” che i monaci hanno desiderato schiudere, per poter accogliere al meglio pellegrini e turisti in uno spazio di riflessione e di conoscenza a loro dedicato – arrivato ormai al ventesimo anno dalla propria apertura, si appresta, quindi, ad affrontare un 2014 cruciale. Un anno ricco di eventi, caratterizzato da una programmazione, ancora in via di definizione, ma che si preannuncia già di notevole spessore. Date da segnare in rosso nell’agende di tutti i devoti del Santo Bruniano e non solo, sono il 10 maggio (quando si terrà un convegno sulla figura del Santo); il primo lunedì dopo la pentecoste, ossia il 9 giugno, dedicato alla memoria di San Bruno e alla sua proclamazione come compatrono dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace assieme a San Vitaliano e Sant’Agazio ed, infine, il 19 luglio quando sarà la volta della celebrazione in onore dei cinquecento anni dall’autorizzazione del culto di San Bruno. Il tutto mentre una rappresentanza dell’associazione “Amici della Certosa” si è già recata a Roma - nella Basilica di Santa Maria degli Angeli - dove il 27 novembre scorso la sacra effige di San Bruno è stata benedetta da Papa Francesco nella tradizionale udienza generale del mercoledì. L’effigie sarà esposta al Museo nel 2014 proprio in occasione degli eventi già ufficiali e di quelli ancora in fase di programmazione.
Il Museo è quindi pronto a ripartire, in uno spazio più unico che raro, una vera e propria appendice del Convento certosino che permette al mondo di conoscere i segreti della vita monastica, senza snaturare però i tratti fondamentali di quella meravigliosa e silenziosa presenza mistica che per novecento anni ha contraddistinto la spiritualità della Certosa di Serra San Bruno.