Inoltre - così come comunicato oggi da parte dei precari in forza all’ente serrese all’attenzione di S.E. il Prefetto di Vibo Valentia - la decisione di avviare l’assemblea permanente è maturata in seguito ad una riunione autoconvocata, svoltasi questa mattina presso la sede municipale dagli stessi lavoratori «utilizzati da circa due decenni in condizioni di vergognosa precarietà normativa e contrattuale e senza contributi previdenziali, insomma in nero al servizio dello stato».
Nella nota, protocollata presso l’ufficio comunale, si fa riferimento a come la situazione sia ormai divenuta «grave ed inaccettabile», ciò in relazione soprattutto «all’ultima provocazione del Governo regionale della Presidente f.f. Antonella Stasi ed il suo codazzo di assessori, che senza pudore e sensibilità politica - si legge nella nota - ha disatteso e tradito l’accordo di giovedi 11 u.s. con USB, con il quale si impegnava a sforare il Patto di Stabilità». «Altrettanto vergognoso ed incomprensibile - scrivono ancora nella nota i precari serresi - il silenzio dei sindacati confederali e le loro oscure manovre pre-elettorali volte a coprire le malefatte di questa classe dirigente regionale e a tradire non solo i loro stessi iscritti ma tutto il movimento operaio calabrese».
Pertanto, «l’assemblea Lpu-Lsu di Serra San Bruno, presso atto del grave momento di allarme sociale, del pericolo di ordine pubblico, della disperazione di migliaia di precari calabresi da mesi senza salario, della presenza di una classe regionale impegnata solo a garantire i propri affari di potere clientelare ed affaristico in vista delle elezioni di novembre, proclama lo stato di agitazione». Oltre a questo, come già detto, è stata avviata da oggi fino al prossimo giovedì, un’assemblea permanente con il contestuale e conseguente blocco dei servizi (escluso quelli essenziali) svolti dai lavoratori.