Non sono bastati i soccorsi e le cure per evitare il peggio, ed ecco che a Serra San Bruno si è registrato ieri l’ennesimo caso di decesso di un cane causato da dinamiche a dir poco brutali. Questa volta a essere presa di mira una cagnolina di media taglia del pelo bianco, colpita ripetutamente a bastonate e abbandonata agonizzante tra un cumulo di rifiuti in un angolo di via Vittorio Emanuele, nei pressi della fontana “Scorciatina”.

Si tratta nel secondo caso nel giro di soli tre giorni, che segue al ritrovamento della carcassa di un cane gettata all’ingresso dello stadio comunale “La Quercia” in viale Aldo Moro, anche in tal caso in un punto dove erano stati scaricati dei rifiuti.

Per la cagnolina, rinvenuta nel pomeriggio di ieri in fin di vita a bordo strada, si è inizialmente pensato di poter evitare il peggio. Alcuni volontari, infatti, accortosi del cane gravemente ferito, lo hanno affidato alla "Lega del cane" di Soverato. Le prime medicazioni avrebbero poi dovuto condurre l'amico a 4 zampe, con l’ausilio del servizio di accalappiamento, presso la struttura per il ricovero e il mantenimento convenzionata con il Comune di Serra San Bruno. L’animale era infatti sprovvisto di microchip e quindi considerabile a tutti gli effetti un randagio, ciononostante mostrasse sulle zampe i segni inequivocabili di uno spray disinfettante per cure ricevute probabilmente nelle ore precedenti all’aggressione.

Il trasferimento al canile era stato però evitato grazie all’intervento della “Lega del cane”, che aveva condotto il cucciolo presso una clinica veterinaria di Soverato per prestare le migliori cure e guidare la cagnolina in un ciclo di guarigione completo. Ma nulla di tutto ciò, il triste prologo ha fatto registrare la morte del randagio causata da un trauma cranico riportato a seguito delle violenze subite. Il cane è dunque caduto in uno stato di coma dal quale non si è più svegliato.