Il decreto di sequestro e la contestuale confisca riguarda la cosca Sia-Procopio-Tripodi, egemone dell'area ionica soveratese, che controlla diversi settori economici: dal vecchio business dei boschi, al nuovo e più redditizio mercato del turismo, passando attraverso il sempre florido traffico di stupefacenti.
Nel dicembre del 2011, esponenti di rilievo della cosca sono stati tratti in arresto nell'ambito dell'operazione denominata "Showdown", che ha consentito di delineare i compiti, i ruoli e le responsabilità degli affiliati, soprattutto in relazione ai numerosi fatti di sangue verificatisi negli ultimi anni nella zona del basso ionio catanzarese, rientranti nell'ormai famigerata "Faida dei boschi".
Le indagini condotte dalle Fiamme gialle hanno evidenziato una netta sproporzione tra i beni risultati nell'effettiva disponibilità rispetto ai redditi dichiarati e alle attività ufficialmente svolte.
I beni confiscati, inoltre, riguardano nello specifico quote societarie, tre complessi aziendali (comprendenti un villaggio turistico), due fabbriciati (di cui una villa di ampie dimensioni con piscina) ed un terreno, ubicati in provincia di Catanzaro, sei autovetture e diverse disponibilità bancarie e finanziarie.