Appena entrati, i poliziotti hanno notato la presenza di due ordigni rudimentali. Allo scopo di rimuovere i due “candelotti” in condizioni di sicurezza è stato chiesto l’intervento dell’artificiere della Polizia, ma nel frattempo è giunto sul posto un giovane 20enne, Graziano Vallelunga – figlio di Damiano, boss storico delle Serre ucciso a Riace nel settembre del 2009 – che, alla richiesta dei poliziotti, ha confermato di utilizzare la casetta per custodirvi tra le altre cose una moto da cross. «Accortosi che i due ordigni esplosivi erano stati trovati – si legge in un comunicato della Questura di Vibo – in maniera improvvisa e repentina il giovane, non esitando a sferrare una gomitata ad uno degli operatori, se ne è impossessato, probabilmente allo scopo di disfarsene ed è fuggito all’esterno, dove però è stato subito bloccato dal personale del Commissariato». Il 20enne è stato quindi arrestato e posto ai domiciliari mentre il materiale esplosivo, rivelatosi «ad alto potenziale» ma reso inerte, è stato sequestrato.
Al termine del rito per direttissima, l’arresto è stato convalidato perché eseguito nei termini di legge e il giovane, accusato di oltraggio a pubblico ufficiale e lesioni (stralciata l’accusa relativa alla detenzione dei due ordigni) è stato rimesso in libertà.