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Martedì, 24 Gennaio 2012 09:08

"Mythos": chieste 20 condanne contro il clan Gallace-Novella di Guardavalle

Scritto da Redazione
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mini capomollaSi e' conclusa con la richiesta di venti condanne - a pene comprese fra 2 anni e 42 anni di reclusione, per un totale di 285 anni e 7 mesi di reclusione e 381.950 euro di multa - e di due provvedimenti di non luogo a procedere per prescrizione la requisitoria del pubblico ministero nell'ambito del processo a carico delle ventidue persone coinvolte nell'operazione "Mythos", diretta contro il clan Gallace-Novella di Guardavalle, le cui posizioni sono rimaste per la trattazione nel capoluogo calabrese (molte altre sono state invece stralciate perche' e' stata riconosciuta la competenza del giudice di Roma). Il pm Vincenzo Capomolla (foto), in particolare, ha chiesto al tribunale collegiale di condannare: Francesco Aloi a 11 anni di reclusione e 30.000 euro di multa, Francesco Cicino a 14 anni e 4 mesi e 30.000 euro, Eliseo Andrea Codispoti a 11 anni e 30.000 euro, Francesco Antonio Colubriale a 11 anni e 30.000 euro,

Enzo Costantino a 5 anni e 8 mesi e 18.000 euro, Domenico Fazzalaro a 7 anni e 7 mesi e 1250 euro, Adriano Fiorenza a 16 anni e 3.300 euro, Antonio Giannini a 24 anni e 46.600b euro, Fabrizio La Tassa a 30 anni, Cosmo Leotta a 12 anni 8 mesi e 40.000 euro, Vincenzo Menna a 11 anni e 36.000 euro, Agazio Origlia a 10 anni e 30.000 euro, Domenico Origlia a 13 anni 6 mesi e 40.500 euro, Cosimo Andrea Scarano a 5 anni 8 mesi e 18.000 euro, Giuseppe Squillace a 6 anni 8 mesi e 20.000 euro, Amedeo Giuseppe Tedesco a 22 anni 6 mesi e 2.000 euro, Cosimo Tedesco a 25 anni e 2.000 euro, Raffaele Tedesco a 42 anni, Carmelo Vitale a 4 anni e 300 euro, Domenico Zangari a 2 anni e 4.000 euro. La prescrizione dei reati contestati e' intervenuta invece per Giuseppe Antonio Campagna e Giuseppe Mirante. Il processo e' stato infine rinviato al 20 e 28 febbraio per le arringhe dei difensori e la sentenza. Gli imputati non rispondono piu' di associazione mafiosa, poiche' per quel capo d'imputazione e' stata determinata la competenza del giudice della Capitale. Sono contestati loro, invece, reati emersi nel corso delle indagini sulla "Piovra del Soveratese", tra reati in materia di stupefacenti (ed in un caso associazione finalizzata al traffico di droga), danneggiamenti, rapine ed estorsioni, reati in materia di armi. Indagini svolte dall'Arma dei carabinieri, e coordinate dall'allora sostituto procuratore antimafia Gerardo Dominijanni, che la notte fra il 21 e il 22 settembre del 2004 culminarono in un maxi-blitz per l'esecuzione di 57 provvedimenti di custodia cautelare (47 in carcere, 10 ai domiciliari).

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