Ad uscire allo scoperto è la sorella Marina, che tramite il proprio profilo di Facebook ha voluto lanciare questo messaggio: «Per Francesco non bastano le foto con le dediche, serve giustizia, bisogna conoscere la verità. È tutto così impensabile...». La giovane, quindi, si rivolge agli amici del fratello: «Francesco non avrebbe mai tradito nessuno di voi e lo sapete. Lui amava gli amici, basti pensare che il suo stato su Whatsapp era: “Meglio crepare che tradire...”. Quindi vi chiedo di mettervi una mano sulla coscienza e di dire tutto quello che sapete».
Nei giorni successivi all'accaduto, il gip del Tribunale per i minorenni di Catanzaro aveva convalidato il fermo ed emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del 15enne accusato dell'omicidio di Francesco. Sempre nell'ambito delle indagini, i carabinieri di Vibo Valentia hanno anche sequestrato l'auto di un ragazzo di 19 anni di Paravati di Mileto, il quale ha raccontato agli investigatori aver accompagnato la vittima sul posto con la sua auto, senza però sapere che il presunto assassino si sarebbe presentato all'appuntamento armato di pistola. Gli inquirenti, in sostanza, vogliono verificare l'eventuale presenza di tracce di sangue all'interno dell'autovettura e capire se il luogo in cui è stato rinvenuto il corpo possa corrispondere o meno a quello del delitto. Dall'autopsia, invece, è emerso che ad uccidere Francesco sono stati due colpi che lo hanno raggiunto alla nuca e al torace.