A renderlo noto è stato il primo cittadino di Fabrizia, Antonio Minniti, destinatario del provvedimento assieme agli assessori Domenico Suppa e Pietro Mamone, l’ex vice sindaco Antonio Carè, la segretaria comunale ed il responsabile dell’area tecnica Domenico Potami.
«La notizia viene anticipata dalla stessa Amministrazione, per un fatto di correttezza istituzionale nella comunicazione – si legge in una nota stampa diffusa questa mattina – e per stroncare sul nascere strumentalizzazioni propagandiste di utilizzo improprio della giustizia per fini di lotta politica da parte dei responsabili dell’esposto il “movimento crescere insieme Fabrizia”».
Gli indagati avranno venti giorni di tempo per presentare memorie difensive o farsi interrogare per dimostrare la loro innocenza, evidenziando «che – spiega ancora Minniti – si è trattato di un provvedimento tecnico urgente diretto a scongiurare l’interruzione di un servizio pubblico essenziale a forte rilevanza sociale, organizzazione e gestione dei servizi scolastici, come previsto dall’art. 19 del D.L. 6 luglio 2012, n. 95». Il sindaco, anche in nome e per conto degli altri soggetti interessati dal provvedimento, ha dichiarato: «Riponiamo piena fiducia nell’azione dell’autorità giudiziaria e speriamo che si giunga ad una sentenza il più rapidamente possibile per ristabilire la verità effettuale delle cose attorno ad una vicenda che ha dell’incredibile e turba l’Amministrazione Comunale di Fabrizia, che della trasparenza e legalità ha fatto il suo punto di riferimento. Fermo restando che provvederemo a tutelare gli interesse dell’Amministrazione in primis e dei singoli amministratori e funzionari nelle sedi opportune dando mandato ai nostri legali di fiducia. In caso contrario – è la conclusione –, qualora dovessero emergere profili di illeceità nella condotta tenuta dagli amministratori e dai dirigenti chiamati in causa, non esiterò un istante ad assumere le conseguenziali determinazioni».