Gli uomini della sezione di Polizia giudiziaria e Tutela ambiente e territorio della Procura di Vibo, affiancati dagli agenti del comando stazione di Serra, hanno accompagnato sul posto i consulenti tecnici nominati dalla Procura di Vibo per eseguire esami e analisi approfondite mirate a rilevare se, e in che misura, siano stati inquinati i terreni utilizzati per ospitare quella che negli ultimi anni è divenuta una vera e propria discarica a cielo aperto. Sotto la supervisione degli uomini del Cfs, infatti, i periti della Procura stanno effettuando nell’area in questione dei carotaggi per verificare eventuali forme di inquinamento sia delle falde acquifere sia del terreno. Ed è probabile che gli accertamenti tecnici vengano estesi anche ai terreni privati circostanti.

Come si ricorderà la Procura di Vibo, dopo il sequestro preventivo effettuato nei mesi scorsi e la successiva convalida da parte del gip, all’inizio di aprile aveva autorizzato la rimozione dei rifiuti dalla struttura, su cui comunque ancora oggi restano i sigilli dell’Autorità giudiziaria. Com’è noto l’inchiesta, che riguarderebbe non solo la situazione specifica dell’isola ecologica bensì l’intera gestione del comparto rifiuti da parte del Comune di Serra negli ultimi anni, ha portato al deferimento in stato di libertà dell’ex sindaco Bruno Rosi e del responsabile dell’area tecnico-manutentiva del Comune, Roberto Camillen: ai due viene contestata la realizzazione e la gestione di discarica abusiva, l’esecuzione di opere in assenza di autorizzazione paesaggistica e la violazione della legge sulle aree protette.