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Sabato, 04 Febbraio 2012 20:56

Frana Polia: dimenticati gli abitanti del territorio interessato

Scritto da Redazione
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mini frana_polia_VV_2010_12991Sono passati quasi due anni da quel famoso 9 febbraio 2010, quando un intero costone roccioso franò e travolse un considerevole tratto di strada provinciale tra Cecilia e Trecroci, frazioni del comune di Polia. Di fatto la frana lascio isolato parte abitato creando non pochi disagi anche al resto del comune. All'epoca sia la provincia che la regione si attivarono promettendo rapidi interventi iche potessero permettere di tornare alla normalità il prima possibile, ma da allora  niente è cambiato. Recentemente l'assessore del comune di Polia, Domenico Amoroso, ha inviato una missiva a giuseppe Scopelliti, governatore della Calabria, con la speranza che qualcosa possa iniziare a muoversi. Nella lettera l'assessore ricorda che: "l’amministrazione provinciale di Vibo Valentia e il suo presidente in prima persona,

nell’imminenza del fatto hanno celermente provveduto ad alleviare, nei limiti del possibile, gli enormi comprensibili fastidi alla popolazione poliese, in buona parte invecchiata e, quindi, assai più bisognosa. Assieme agli altri colleghi amministratori, ho preso contatti con il commissario straordinario delegato per l’emergenza idrogeologica nella nostra Regione il quale, pur rendendosi perfettamente conto della gravità della situazione, ha dichiarato la sua impossibilità a provvedere a causa della insussistenza, all’attualità, dei necessari fondi". Secondo Amoroso, "i cittadini iniziano a non credere più alle nostre parole quando, scoraggiati e delusi, ricevono, di rimando, tali risposte. Urge intervenire con sollecitudine per sbloccare, ad ogni livello, le risorse destinate alla difesa del suolo: non è più arginabile quel comprensibile senso di sconforto e di sfiducia che attanaglia una comunità che, avvilita, inizia a maturare il convincimento di essere stata lasciata sola". "Da allora nulla è più come prima: dal non facile trasloco degli alunni della scuola secondaria di primo grado all’impossibilità per un automezzo, già di medie dimensioni (autobus, camion, mezzo di soccorso), di raggiungere la frazione Trecroci e la contrada Lia; dal reale danno economico alle attività produttive alla fondata preoccupazione degli abitanti l’area in frana per la tutela della propria incolumità. Questo grave ed allarmante stato di malessere mortifica una comunità di gente operosa che, con coraggio, ha scelto di restare, di non abbandonare il borgo natio, di portare avanti, faticosamente, le speranze e le ambizioni dei propri padri". Per l'assessore "non può essere, ora, un intervento di mitigazione del rischio frana, già quantificato con l’Accordo di programma tra la Regione Calabria e il ministero dell’Ambiente del novembre 2010 nell’importo di 700mila euro, a dover segnare le sorti, in negativo, di un’intera collettività!». Infine chiede al governatore un "deciso intervento, come chiave di volta di uno sforzo unitario e risolutivo per il ripristino dei collegamenti in paese, per l’ottenimento della pace sociale e, più in generale, per le esaustive risposte che si devono alle popolazioni amministrate".

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