Riformulata, dunque, la sentenza di primo grado, emessa il 21 giugno del 2014, quando Tripodi fu condannato a 30 anni.
Secondo gli inquirenti – e stando a quanto riportato dall'Ansa - l'omicidio Todaro è da inquadrarsi nell'ambito della "seconda faida dei boschi", che ha visto contrapposta la cosca dei Gallace di Guardavalle a quella emergente dei Sia-Tripodi-Procopio, attiva nel Soveratese.
Secondo l'accusa, Tripodi, assieme a Vittorio Sia (ucciso poi in un agguato) e Michele Lentini (il processo per lui è ancora in corso), avrebbe attirato la giovane vittima in una trappola. Prelevato e nascosto in un furgone, Todaro sarebbe stato poi ucciso a San Sostene e il suo corpo sotterrato con l'aiuto di un escavatore.