Le manette sono scattate a seguito di un’articolata indagine coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica presso la Direzione distrettuale antimafia, Camillo Falvo e condotta dai militari della Compagnia della Guardia di finanza di Vibo Valentia.
Le fiamme gialle vibonesi, in particolare, hanno accertato in capo a Soriano il delitto di estorsione aggravata dall’uso della metodologia mafiosa.
Lo spessore criminale dell'uomo, secondo i finanziari, emerge dai suoi numerosi precedenti di polizia e penali, tra i quali si annoverano associazione per delinquere di stampo mafioso, rapina, estorsione e usura. Una caratura criminale confermata anche dalla Corte di Appello di Catanzaro, la quale aveva già condannato l’indagato alla pena di 15 anni e 9 mesi di reclusione, ricordando, con riferimento al Soriano, la "pessima biografia penale", il "ruolo di vertice assunto" e la "riconosciuta capacità di condizionamento delle dinamiche imprenditoriali sul territorio”.