Il fatto risale alla serata di lunedì, quando intorno alle 21, la moglie di Procopio ha contattato i militari della Compagnia di Soverato, ai quali la donna ha riferito di trovarsi nell'autovettura del marito su una via del comune di Davoli, insieme ai suoi figli minori, ma soprattutto contro la loro volontà. La stessa, inoltre, esternava il terrore che il marito, dal quale è separata di fatto, aveva mostrato l' intenzione di voler farla finita.
I carabinieri, avendo udito anche dei rumori, verosimilmente delle urla, provenienti dall'abitacolo della vettura, dopo aver individuato il luogo esatto in cui si trovava il mezzo, hanno provveduto ad inviare sul posto una pattuglia che, poco dopo, è riuscita ad intercettare la macchina, in sosta su una via del paese. Poco distante, inoltre, nascosti all'interno di un cortile, c'erano i bambini e la donna che, notando la presenza dei militari, si è diretta verso di loro, chiedendo aiuto, in quanto il marito aveva manifestato la volontà di commettere un omicidio nei suoi confronti e dei suoi due figli e, quindi, di suicidarsi andandosi a schiantare con l’auto. È stata, però, la donna ad evitare il peggio, riuscendo - nel corso della marcia ad alta velocità e tra le urla dei minori - a tirare il freno a mano del mezzo, costringendo il marito ad arrestare la corsa. Solo a quel punto, dopo che il figlio quattordicenne veniva colpito al volto dal padre mentre tentava di togliere dal quadro le chiavi di accensione, la mamma e figli avvistavano la gazzella dell’Arma in arrivo e riuscivano a darsi alla fuga, nascondendosi in quel cortile.
Mentre il minore colpito dal padre veniva trasportato presso l'ospedale di Soverato per le cure del caso, dove gli è stata riscontrata una “contusione naso frontale ed eritema con tumefazione polso sinistro”, poco distante da lì, Procopio veniva fermato, bloccato e trattenuto negli uffici della Stazione Carabinieri di Davoli, con l’intento di portarlo alla calma. Nel frattempo, però, veniva ascoltata anche la moglie, per il completamento degli atti e la ricostruzione della vicenda. Nei confronti del 46enne è scattato, dunque, l'arresto, convalidato oggi dal giudice, il quale ha disposto, quale misura cautelare, l’obbligo di firma nonché il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle vittime. Procopio, inoltre, dovrà anche rispondere di porto di arma bianca, visto che all'interno dell'autovettura i carabinieri hanno rinvenuto anche un coltello.