«E' doveroso da parte nostra – ha detto il padre Martino – prendere parte a questo importantissimo evento. Bisogna tenere vivo il ricordo di Filippo e di quanti hanno perso la vita in maniera innocente come, purtroppo, è successo a mio figlio».
La Giornata della Memoria e dell'Impegno ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie. Saranno, infatti, circa 900 i nomi che verranno letti nel corso dell'iniziativa. Tra questi semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell' ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti semplicemente per aver fatto il proprio dovere o, come è successo al giovane Filippo, per essersi trovato nel posto sbagliato con la persona sbagliata.
Come si ricorderà, infatti, il 25 ottobre di tre anni fa Filippo aveva deciso di recarsi a Pizzoni per trovare la ragazza. Nel rincasare, però, ha fatto una scelta pagata, purtroppo, con il prezzo più caro, quello della vita: il diciottenne, infatti, ha deciso di chiedere un passaggio al 27enne Domenico Tassone. I sicari, dunque, quella sera sono andati a colpo sicuro. Non avrebbero mai pensato che in quella macchina ci fosse pure Filippo. L'obiettivo, infatti, era lo stesso Tassone ma, per un tragico errore, ad essere ucciso è stato proprio Ceravolo.
«Non mi do pace – ha aggiunto Martino – fin quando i responsabili non verranno individuati e mandati in galera. Lotterò con tutte le mie forze per far si che, quanto prima, venga fatta luce sull'omicidio di mio figlio. Comunque sia, voglio ringraziare quanti continuano a stare al nostro fianco in questa battaglia: le forze dell'ordine, il sindaco di Soriano, le associazioni Libera e ConDivisa e la senatrice Doris Lo Moro».