L’uomo è accusato di aver falsificato le firme di otto clienti nei moduli utilizzati in genere per effettuare le operazioni di prelievo e i versamenti di denaro dai libretti di risparmio. Secondo quanto sostenuto dall’accusa il dipendente delle Poste si sarebbe dunque, illegittimamente, sostituito ai titolari dei diversi libretti di deposito, sottraendo dal settembre 2013 al maggio 2014, circa 100mila euro. Fatto che ha, quindi, cagionato alle parti defraudate un «danno patrimoniale di rilevante gravità». Alla luce delle accuse, il 30enne sarà chiamato a rispondere ora dei reati di peculato e sostituzione di persona.