Due notti fa, in località “Scrisello”, nelle vicinanze dell’abitazione del giovane, ignoti hanno esploso due colpi d’arma da fuoco – un fucile calibro 12 – verso l’autovettura di sua proprietà, un’Opel Corsa di colore scuro. Fin da subito, gli inquirenti hanno intensificato i controlli, in particolare nelle ore notturne, con il contestuale incremento della presenza degli uomini dell’Arma su tutto il territorio cittadino, ma anche nei centri limitrofi.
Nessuna delle potenziali piste viene trascurata rispetto a quella che potrebbe essere la reale causa alla base dell’atto intimidatorio, ma una delle più accreditate pare possa essere quella dello scambio di autovettura. Nella stessa palazzina, infatti, è residente anche il cognato della vittima dell’episodio intimidatorio, il candidato del Nuovo centro destra, Michele Sanzo, medico in servizio presso il locale ex nosocomio (oggi Casa della salute) e che possiede, anche lui, un’auto di colore scuro.
È facile, allora, che gli autori dell’intimidazione abbiano confuso le due autovetture, colpendo, di fatto, quella del cognato di Sanzo. Tuttavia lo stesso Sanzo non si trovava all’interno della propria abitazione al momento dell’intimidazione. Entrambi sono stati comunque ascoltati già nelle ore scorse dai carabinieri.
Sanzo – come già detto – è candidato alla carica di consigliere comunale nella lista Ncd per le amministrative che si terranno anche a Chiaravalle il prossimo 5 giugno. Ecco allora che – nel caso in cui trovasse conferma l’ipotesi di un’intimidazione rivolta in realtà a Sanzo e non al giovane cognato – proprio la campagna elettorale in corso a Chiaravalle acquisirebbe delle tinte ancora più fosche, perché soli tre giorni prima, il 9 maggio scorso, oggetto di un’altra intimidazione era stata una candidata di una lista avversa, la giovane segretaria cittadina del Partito democratico, Emanuela Neri.
La Neri, candidata nella compagine di centrosinistra, si era vista recapitare sul portone di casa una bottiglia contenente un liquido infiammabile ed un macabro messaggio scritto a penna su un bigliettino di carta: "Non dire cose in giro che ti bruciamo la macchina e l'ufficio". Tre giorni dopo, nella notte tra giovedì e ieri, le fucilate verso l’autovettura del cognato di Sanzo.