«Abbiamo appreso dalla pagina web FanPage che, durante la proiezione del docufilm “Sulla mia pelle” sugli ultimi sette giorni di Stefano Cucchi presso la Libreria del Centro Commerciale “La Gru” di Siderno, alcuni carabinieri in divisa avrebbero chiesto alla titolare dell'attività la lista dei partecipanti all'evento. Da quanto si apprende dalla stampa, i due militari - non potendo ottenere la lista dei partecipanti – hanno deciso di presidiare l'evento fino alla fine».

La denuncia arriva dall’associazione “Officine sinistre” secondo la quale, in sostanza, un caso analogo si è verificato lo scorso 22 ottobre anche a Pizzo, in occasione della proiezione dello stesso docufilm. «Gli agenti della Digos di Vibo Valentia - scrivono i rappresentanti del sodalizio - sono stati presenti in sala per tutta la durata del lungometraggio e per il dibattito successivo, pur senza mai presentarsi agli organizzatori dell'iniziativa. Il giorno successivo alla proiezione, le forze dell'ordine (in particolare la Questura di Vibo Valentia, uffici della Digos) hanno contattato telefonicamente gli organizzatori chiedendo spiegazioni sulla natura del gruppo e sull’identità dei suoi partecipanti, che dibattevano sulla tragica vicenda in cui perdeva la vita il giovane geometra romano. Proprio durante la conversazione telefonica è stata confermata la presenza di due agenti alla proiezione del film e durante il dibattito avvenuti la sera precedente».

Officine Sinistre, nel rivendicare il «diritto alla conoscenza, all'informazione e alla libertà di espressione del pensiero», manifesta la «solidarietà alla signora Roberta Strangio, titolare della libreria La Gru di Siderno, e chiarisce come la proiezione del documentario di Alessio Cremonini rappresenti un momento importante di informazione per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla impellente necessità di riformare l'ordinamento penitenziario e di impedire qualsivoglia atto di tortura o trattamento inumano e degradante».