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Giovedì, 09 Novembre 2017 14:24

Serra, riassegnati i lavori di completamento della Casa del Pellegrino

Scritto da Salvatore Albanese
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Si fa ancora più contorta la procedura che sta interessando i lavori per la realizzazione della “Casa del pellegrino” che dovrebbe sorgere in località Guido a Serra San Bruno, già caratterizzata da lunghi ritardi e da ben due interdittive antimafia indirizzate, nell’arco degli ultimi anni, ad altrettante aziende coinvolte nell’iter dei lavori.

I lavori erano stati avviati sui resti di quello che avrebbe dovuto essere un centro polifunzionale, una struttura fortemente voluta dall’ex parroco don Gerardo Letizia, destinata principalmente agli anziani, con la possibilità di ospitare anche iniziative di carattere socio-culturale, ma mai effettivamente portata a termine nonostante la prima pietra per la sua realizzazione sia stata posata addirittura nel 1991. Poi, dopo decenni di totale abbandono e disinteresse, a pochi mesi dal proprio insediamento, nel 2011, l’amministrazione comunale guidata dall’ex primo cittadino Bruno Rosi aveva appunto dato il via libera all’iter progettuale riguardante i “Lavori di ristrutturazione, adeguamento e completamento di un complesso edilizio da destinare a Centro Accoglienza Pellegrini”.

Ciò nonostante si era registrata una nuova fase di stasi e solo dopo quattro anni, nel giugno 2015, si era finalmente arrivato all’aggiudicazione definitiva dell’intervento, finanziato con i fondi Pisl-Por Calabria Fesr 2007/2013, e finalizzato proprio alla «ristrutturazione, adeguamento e completamento del complesso edilizio da destinare a struttura di ricezione ed accoglienza per visitatori e pellegrini». L’appalto era stato assegnato in via definitiva alla ditta “Eragon Consorzio Stabile Scarl” con sede a Roma, che però per l’esecuzione materiale dei lavori si era avvalsa della ditta consorziata “Elettromical srl” con sede a Locri. Ma proprio l’azienda reggina nel luglio 2016 era divenuta oggetto di un'informativa antimafia a carattere interdittivo emanata dalla Prefettura di Vibo Valentia. Di conseguenza si era proceduto ad una prima risoluzione contrattuale con la contestuale cessazione immediata di ogni attività in cantiere posta in essere dalla “Elettromical Srl”. Il Comune di Serra San Bruno ha quindi avviato la procedura di risoluzione contrattuale con l’azienda aggiudicatrice, ma la “Eragon Consorzio Stabile Scarl” ha poi richiesto la sostituzione della ditta consorziata oggetto dell’interdittiva, inizialmente designata per l’esecuzione materiale dei lavori. Al suo posto sarebbe dunque subentrata, dal novembre 2016, la "C.R.G. Costruzioni", affiancata dalla ditta “Procopio Antonio”, anch’essa consorziata e avente sede legale a Soverato. I lavori avevano quindi fatto registrare notevoli ritardi rispetto al cronoprogramma previsto originariamente per la definizione dell’intervento, tanto che nel febbraio scorso era stata trasmessa al dipartimento competente della Regione Calabria, la documentazione attestante che «per l’effettivo completamento dei lavori risultavano mancanti le opere interne ad uno dei due corpi della struttura e che pertanto erano stati assegnati alla ditta ulteriori 60 giorni necessari per il completamento». Ma il 3 marzo successivo, un nuovo “colpo di scena”, con una nuova nota emessa dalla Prefettura vibonese, con cui veniva trasmessa una seconda informativa antimafia con carattere interdittivo e con l’obbligo di una nuova cessazione di ogni attività in cantiere, nei confronti diretti, questa volta, della “Eragon Consorzio Stabile Scarl”, aggiudicataria dell’intervento. Il provvedimento ha quindi determinato la definitiva risoluzione del contratto d’appalto da parte del Comune di Serra San Bruno. L’amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Luigi Tassone, contestualmente, aveva evidenziato come per il completamento dell’intervento si sarebbe quindi dovuto procedere con un nuovo affidamento che – così come sancito dalla normativa vigente in materia – sarebbe arrivato previo interpello fino al quinto migliore offerente della procedura di aggiudicazione originaria. Sulla base delle offerte di gara già presentate e in funzione delle medesime condizioni precedentemente pattuite con l’aggiudicatario originario, ossia la “Eragon Consorzio Stabile Scarl”, si è dunque proceduto in questi ultimi giorni alla nuova aggiudicazione finalizzata al completamento dell’opera da destinare all’accoglienza dei pellegrini.

In tal caso la scelta è ricaduta sulla “Gisa Costruzioni Civili e Industriali Srl” con sede a Vibo Valentia, seconda classificata nella procedura iniziale di gara e che, salvo nuovi impresti, dovrebbe riuscire a portare al completamento definitivo l’opera.