Le indagini, condotte congiuntamente ai carabinieri forestali della Stazione di San Vito sullo Ionio, hanno portato al sequestro di 4 torri e di un plinto, individuati in un’area soggetta a vincolo idrogeologico.
I lavori per la realizzazione di diversi aerogeneratori (in parte ancora in via di esecuzione) sarebbero stati effettuati in una zona soggetta a vincolo idrogeologico e senza la preventiva acquisizione, oltre al nulla idrogeologico, anche dei titoli edilizi. Sotto la lente di ingrandimenti degli inquirenti sarebbero quindi finiti 4 aerogeneratori e un plinto che avrebbe dovuto fare da base ad un quinto impianto, realizzati tutti in totale assenza delle autorizzazioni e delle concessioni necessarie. Una situazione che sarebbe emersa grazie alle verifiche effettuate sul posto ma anche attraverso la consultazione del Sim, il Sistema informativo della montagna.
I lavori, inoltre, sarebbero stati eseguiti nonostante l’espressa comunicazione di irricevibilità e di improcedibilità di alcuni documenti Pas (procedura abilitativa semplificata) o dell’avvenuta decadenza di precedente titolo edilizio.
Le torri, innalzate a breve distanza una dall’altra, si trovano nel terreno di proprietà di T. G. originario di San Vito sullo Ionio e sarebbero state realizzate da tre distinte società operanti nel settore, delle quali una con sede legale a Modena e due a Vibo Valentia. Le stesse aziende sarebbero comunque, a parere degli inquirenti, inquadrabili in un unico disegno realizzativo, per eludere, probabilmente, anche le limitazioni previste per la procedura semplificata da seguire per la realizzazione degli impianti minieolico.